L\’ennesimo punto di vista


Il mio falso acquisto

Posted in Free and Open Source Software,RikyM di RikyM su settembre 17, 2007

Arrivi a casa fiero, col tuo bello scatolone in mano. Hai appena comprato un computer nuovo. Hai appena comprato un nuovo Windows. Dev’essere potente: ha 250 GB di memoria e sulla scatola con tutti gli spinotti c’è un adesivo con scritto “Designed for Windows Vista”. Il commesso ti ha assicurato che sul computer è preinstallato Vista, l’ultimo sistema operativo! Quello con tutti i nuovi effetti grafici strafichi! Che gentile che è stato a dartelo gratis. Certo è anche logico: senza il sistema operativo il computer non va, non può vendertelo senza, non avrebbe senso. Comunque è stato davvero carino e premuroso… o no?

Un paio di miti da sfatare
No, non i famosi 10 falsi miti su Vista, che tanto falsi non sono (notate che ho linkato la pagina ma non ne condivido i contenuti), bensì altri miti ben più diffusi e ben più inesatti.

Innanzi tutto gli effetti grafici di Vista tanto nuovi non sono: esistono già da anni progetti ben più spettacolari e utili sviluppati dalla comunità del FOSS e dalla Apple, per esempio il celebre Compiz (ora Compiz Fusion) o l’ormai ufficialmente defunto Beryl. Tuttavia questo è abbastanza noto e non sto a scriverci un articolo, anche perchè la soap opera di Compiz è trattata da molti blog.

In secondo luogo per molti usare un computer equivale a dire usare Windows. Permettetemi di dire che non è così: si può usare un computer anche senza Windows. Esistono molti sistemi operativi definiti (a mio avviso in modo improprio) alternativi a Windows come i Mac, che hanno una piccola ma significativa porzione di mercato, Gnu/Linux o le varie BSD. Certo, Windows è il SO più diffuso, ma non è l’unico. Questa era una mia precisazione, spero comunque che chi sappia almeno cosa sia un computer sappia che non è Windows… lasciatemi almeno sperare…

Quello che ben pochi sanno, per ignoranza o per convenienza è invece che le copie di Windows non si comprano. Certo, si piratano direte voi… no: non è quello che intendevo. Le copie di Windows che voi pagate, e le pagate anche quando ve le regalano col computer, perchè ve le fanno pagare insieme al computer stesso, solo che non ve lo dicono, non le acquistate. Voi pagate e usate un programma che non è vostro!

Ora, io penso che la gente, i famosi utenti medi, che forse siete proprio voi (e forse sono anch’io), non si renda conto di cosa questo voglia dire. Apriamo un po’ gli occhi, magari gustiamoci le spesse fette di salame che ci ritroviamo sopra, e, dopo il ruttino naturalmente, vediamo un po’ di capire cosa comporta usare dei programmi che non ci appartengono.

Limitazione della libertà di utilizzo
Richard M. Stallman, fondatore della Free Software Foundation, ha individuato quattro libertà che un programma deve avere per essere considerato libero:

  • Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (libertà 0).
  • Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità (libertà 1). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
  • Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (libertà 2).
  • Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio (libertà 3). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.

Un programma che vi viene concesso in licenza da altri, un cosìddetto software proprietario, non rispetta alcuna di queste quattro libertà. Programmi di questo tipo vengono infatti concessi in licenza a patto che la persona a cui viene concesso, solo lei, ne faccia solamente alcuni utilizzi. È come avere una Maserati e poterla usare solo per andare dal panettiere e tornare.

Chi comanda qui?
Se il sistema che gestisce il computer è di un altro, per esempio della Microsoft o della Apple, e il computer è vostro, chi comanda sulla macchina? Non illudetevi, non si fa un 50% a testa, comanda tutto Microsoft o Apple. Non avrete preso in considerazione l’idea di comandare voi, vero? Illusi.

Ma cosa importa a Mr. Gates, Mr. Ballmer o a Mr. Jobs di comandare sulla macchina di ogni utente? Avranno le loro cose a cui pensare. Certo, ce le hanno: negli Stati Uniti le chiamano $$$, qui da noi €€€. Infatti imponendo lucchetti digitali (i famosi DRM), cambiando i formati di scrittura (ve la butto lì: usate l’open document, col tempo capirete perchè) e modificando qua e là riescono a scucirvi sempre qualcosina.

La maggior parte delle volte le modifiche apportate ai vostri programmi sono latenti e non si sa cosa facciano, vedi gli aggiornamenti segreti di Windows.

Parole, parole, parole… ma alla fine che me frega?
Non so a voi, ma a me l’idea che la totale gestione del mio computer sia in mano ad altri non piace per nulla. Quando non riuscirete a riprodurre un film regolarmente acquistato, a vedere le foto dei vostri nipotini di qualche anno fa, a leggere i documenti scritti un anno fa perchè nel vostro sistema operativo sono spuntati magicamente come funghetti dei lucchetti e dovrete regalare soldi ai Signori del mercato per tentare di fare tutto questo, forse la domanda non vi sorgerà tanto spontanea.

Per quei pochi a cui importa ancora vi ricordo anche che c’è chi ha imposto i propri formati come standard di fatto per obbligare gli utenti poi a comprare i suoi programmi o servizi (vedi Microsoft e Skype) e questa è una grossa limitazione alla nostra libertà di scelta.

Ovviamente quel che è scritto qui è niente in confronto a tutto ciò che si potrebbe dire sull’argomento, ma la vita del blog è ancora lunga (si spera), quindi chissà, magari un giorno ci saranno approfondimenti al tema…

Morale della favola
Nessuna morale, solo un consiglio per ora: leggete bene i contratti che sottoscrivete quando installate un programma, non cliccate semplicemente su “Avanti”.

P.S. Ho parlato in particolare di Windows, ma ci sarebbe un discorso simile da fare su tutto il software proprietario in generale.

Una Risposta to 'Il mio falso acquisto'

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