L\’ennesimo punto di vista


MUTE: il P2P veramente anonimo

Posted in Free and Open Source Software,RikyM,Sicurezza & anonimato di RikyM su gennaio 9, 2008

Attenzione: in questo articolo parlo di un programma di condivisione di file e faccio riferimenti alla condivisione di file coperti da copyright. Con ciò non voglio istigare nessuno a commettere azioni simili. Ricordo che le opere la cui condivisione non è permessa dall’autore per legge non si possono condividere. Declino pertanto ogni responsabilità. Vi illustro questo programma solo perchè ritengo interessanti gli sviluppi che potrebbe avere e perchè se voglio condividere delle opere la cui diffusione è lecita, non vedo perchè dovrei render conto di questo al mondo intero. Usate il tutto secondo vostra coscienza.

Introduzione
La condivisione di file tramite reti P2P è al giorno d’oggi una pratica molto diffusa. A volte mi chiedo quanto questo avvenga in modo consapevole da parte degli utenti e soprattutto quanto questi siano consapevoli del fatto che condividere opere coperte da copyright in questo modo è reato. Certo, lo sappiamo tutti: è reato, ci sono delle leggi, c’è anche un’inquietante campagna pubblicitaria in proposito. Lo sappiamo… ma quanti di voi sentono di compiere un reato scaricando una file protetto dai diritti d’autore?

Ci sono stati diversi casi in cui delle persone, gente comune, gente come potrebbe essere il tuo salumiere, come potrebbe essere il tuo vicino di casa, come potresti essere tu, sono stati condannati dalla legge per aver condiviso file illegalmente. L’opinione pubblica non prende mai bene queste notizie, sarà che ci si immedesima un po’ tutti nella povera vittima. Fatto sta che, al posto di agire da deterrente, queste condanne incoraggiano lo sviluppo di tecniche di criptazione, camuffamento e “protezione” sempre più avanzate. In giro per la rete è pieno di liste sicure di server, filtri e pozioni magiche. Tuttavia questi sono il tentativo di rendere anonimo un sistema che non è stato progettato per essere tale e quindi l’efficacia di questi rimedi non è un gran che. Per ottenere risultati veramente apprezzabili bisogna cambiare approccio: è quello che stanno facendo gli sviluppatori di MUTE.

(more…)

La mia pirateria

Posted in Free and Open Source Software,RikyM di RikyM su settembre 25, 2007

Intervengo senza interpellazione alcuna in questo discorso perchè era mia intenzione trattare l’argomento prima o poi.

Pirata

Premessa
Il tutto nasce con un intervento di iLLusion. Confesso di non aver mai letto il suo blog, ma credo che finirà presto nella lista di blog che leggo periodicamente. Nel suo articolo iLLusion afferma che la pirateria informatica danneggia il Software libero e aperto.

Al che Kijio ha pensato di rispondere esprimendo il suo parere. Questi dice di schierarsi contro Ubuntista (che ha espresso il suo appoggio a iLLusion n.d.R.) ed illusionblog, ma in realtà a me il suo non sembra tanto un attacco personale quanto un’espressione del suo punto di vista sulla questione.

Quello su cui tutti concordano
I due articoli hanno comunque un punto in comune: entrambi condannano la pirateria. Io mi limito a ricordarvi che la pirateria è un reato e che ignorantia legis non excusat.

Il mio parere
Io mi trovo ad essere daccordo più con iLLusion che con Kijio, la pirateria danneggia infatti, seppur in modo indiretto il Software libero e aperto. Se nessuno in passato avesse piratato delle copie di Microsoft Office, il formato .doc non si sarebbe imposto come standard de facto con una facilità disarmante come è invece accaduto e gli utenti non sarebbero costretti ad usare quel determinato programma. Ora, questo va sì contro il FOSS, ma, cosa ancor più grave, elimina la nostra libertà di scelta.

Ovviamente ho usato l’esempio di MS Office, ma il discorso, come sempre, si può allargare in ogni campo. La libertà di scelta è inoltre limita anche dai DRM, ma questo sarà argomento di un altro articolo.

Dunque piratare programmi danneggia il FOSS perchè ne limita la diffusione? Anche, ma non solo. Il discorso è più profondo e trascinde la questione della diffusione e dell’uso di determinati programmi. Il software libero e aperto si basa infatti sulla conoscenza e quello chiuso, proprietario, trae forza dall’ignoranza. Ora, a me non importa se questo è l’anno di GNU/Linux che quindi si diffonderà su tutti i Desktop del mondo o meno. Quel che più mi preme è che le persone che ho in torno non mi mettano in condizione di vivere nel rispetto delle mie libertà, dei miei diritti e dei miei doveri (discorso utopico, ma che ci volete fare). Perchè ciò accada bisogna andare oltre l’ignoranza e tentare di affrontare ogni cosa con una mentalità aperta e usare programmi piratati è indice di ignoranza. Perchè dovrei usare illegalmente un programma che limita le mie libertà e che mi spia (sempre per usare lo stesso esempio MS Word) quando posso averne uno equivalente nel pieno rispetto di me e della legge?

Ovviamente la questione è diversa là dove non esistono programmi liberi o aperti equivalenti a quelli proprietari. Anche in questi casi comunque la pirateria ha i suoi lati negativi: limita il numero di richieste e quindi l’attenzione dei potenziali programmatori nei confronti di quelle che vengono definite alternative libere.

Il titolo stesso dell’articolo di Kijio di cui parlavo all’inizio suggerisce una certa paura dell’ignoranza diffusa. L’ignoranza che spinge i giornalai (mai definizione fu più azzeccata) a confondere gli hacker con i pirati informatici, condannandoli e dando un’accezione negativa al termine stesso.

L’unica soluzione alla pirateria non è secondo me vendere a prezzi più bassi come dice Kijio. Certo il suo ragionamento non è del tutto sbagliato, abbassare i prezzi aiuterebbe molto, ma secondo me c’è un’altra condizione necessaria per la drastica riduzione della pirateria: la conoscenza.

Morale
Non dovete piratare, perchè piratare è male m’pito?

Seriamente, diffondete quel poco di conoscenza che avete e tentate di imparare da tutto: l’ignoranza è una brutta bestia.

Momento di autocelebrazione felipesca
L’articolo di Kijio termina con la seguente frase:

Ripeto, comprare, non concedere in uso!

Credo di aver scritto qualcosa in proposito…

Licenza dell’immagine
L’immagine del pirata, come indicato qui è di dominio pubblico inquanto il copyright su di essa è scaduto.

Il mio falso acquisto

Posted in Free and Open Source Software,RikyM di RikyM su settembre 17, 2007

Arrivi a casa fiero, col tuo bello scatolone in mano. Hai appena comprato un computer nuovo. Hai appena comprato un nuovo Windows. Dev’essere potente: ha 250 GB di memoria e sulla scatola con tutti gli spinotti c’è un adesivo con scritto “Designed for Windows Vista”. Il commesso ti ha assicurato che sul computer è preinstallato Vista, l’ultimo sistema operativo! Quello con tutti i nuovi effetti grafici strafichi! Che gentile che è stato a dartelo gratis. Certo è anche logico: senza il sistema operativo il computer non va, non può vendertelo senza, non avrebbe senso. Comunque è stato davvero carino e premuroso… o no?

Un paio di miti da sfatare
No, non i famosi 10 falsi miti su Vista, che tanto falsi non sono (notate che ho linkato la pagina ma non ne condivido i contenuti), bensì altri miti ben più diffusi e ben più inesatti.

Innanzi tutto gli effetti grafici di Vista tanto nuovi non sono: esistono già da anni progetti ben più spettacolari e utili sviluppati dalla comunità del FOSS e dalla Apple, per esempio il celebre Compiz (ora Compiz Fusion) o l’ormai ufficialmente defunto Beryl. Tuttavia questo è abbastanza noto e non sto a scriverci un articolo, anche perchè la soap opera di Compiz è trattata da molti blog.

In secondo luogo per molti usare un computer equivale a dire usare Windows. Permettetemi di dire che non è così: si può usare un computer anche senza Windows. Esistono molti sistemi operativi definiti (a mio avviso in modo improprio) alternativi a Windows come i Mac, che hanno una piccola ma significativa porzione di mercato, Gnu/Linux o le varie BSD. Certo, Windows è il SO più diffuso, ma non è l’unico. Questa era una mia precisazione, spero comunque che chi sappia almeno cosa sia un computer sappia che non è Windows… lasciatemi almeno sperare…

Quello che ben pochi sanno, per ignoranza o per convenienza è invece che le copie di Windows non si comprano. Certo, si piratano direte voi… no: non è quello che intendevo. Le copie di Windows che voi pagate, e le pagate anche quando ve le regalano col computer, perchè ve le fanno pagare insieme al computer stesso, solo che non ve lo dicono, non le acquistate. Voi pagate e usate un programma che non è vostro!

Ora, io penso che la gente, i famosi utenti medi, che forse siete proprio voi (e forse sono anch’io), non si renda conto di cosa questo voglia dire. Apriamo un po’ gli occhi, magari gustiamoci le spesse fette di salame che ci ritroviamo sopra, e, dopo il ruttino naturalmente, vediamo un po’ di capire cosa comporta usare dei programmi che non ci appartengono.

Limitazione della libertà di utilizzo
Richard M. Stallman, fondatore della Free Software Foundation, ha individuato quattro libertà che un programma deve avere per essere considerato libero:

  • Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (libertà 0).
  • Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità (libertà 1). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
  • Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (libertà 2).
  • Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio (libertà 3). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.

Un programma che vi viene concesso in licenza da altri, un cosìddetto software proprietario, non rispetta alcuna di queste quattro libertà. Programmi di questo tipo vengono infatti concessi in licenza a patto che la persona a cui viene concesso, solo lei, ne faccia solamente alcuni utilizzi. È come avere una Maserati e poterla usare solo per andare dal panettiere e tornare.

Chi comanda qui?
Se il sistema che gestisce il computer è di un altro, per esempio della Microsoft o della Apple, e il computer è vostro, chi comanda sulla macchina? Non illudetevi, non si fa un 50% a testa, comanda tutto Microsoft o Apple. Non avrete preso in considerazione l’idea di comandare voi, vero? Illusi.

Ma cosa importa a Mr. Gates, Mr. Ballmer o a Mr. Jobs di comandare sulla macchina di ogni utente? Avranno le loro cose a cui pensare. Certo, ce le hanno: negli Stati Uniti le chiamano $$$, qui da noi €€€. Infatti imponendo lucchetti digitali (i famosi DRM), cambiando i formati di scrittura (ve la butto lì: usate l’open document, col tempo capirete perchè) e modificando qua e là riescono a scucirvi sempre qualcosina.

La maggior parte delle volte le modifiche apportate ai vostri programmi sono latenti e non si sa cosa facciano, vedi gli aggiornamenti segreti di Windows.

Parole, parole, parole… ma alla fine che me frega?
Non so a voi, ma a me l’idea che la totale gestione del mio computer sia in mano ad altri non piace per nulla. Quando non riuscirete a riprodurre un film regolarmente acquistato, a vedere le foto dei vostri nipotini di qualche anno fa, a leggere i documenti scritti un anno fa perchè nel vostro sistema operativo sono spuntati magicamente come funghetti dei lucchetti e dovrete regalare soldi ai Signori del mercato per tentare di fare tutto questo, forse la domanda non vi sorgerà tanto spontanea.

Per quei pochi a cui importa ancora vi ricordo anche che c’è chi ha imposto i propri formati come standard di fatto per obbligare gli utenti poi a comprare i suoi programmi o servizi (vedi Microsoft e Skype) e questa è una grossa limitazione alla nostra libertà di scelta.

Ovviamente quel che è scritto qui è niente in confronto a tutto ciò che si potrebbe dire sull’argomento, ma la vita del blog è ancora lunga (si spera), quindi chissà, magari un giorno ci saranno approfondimenti al tema…

Morale della favola
Nessuna morale, solo un consiglio per ora: leggete bene i contratti che sottoscrivete quando installate un programma, non cliccate semplicemente su “Avanti”.

P.S. Ho parlato in particolare di Windows, ma ci sarebbe un discorso simile da fare su tutto il software proprietario in generale.

La mia libertà di chiamata

Posted in Free and Open Source Software,RikyM di RikyM su settembre 5, 2007

Qualche giorno fa ho installato sulla mia linux box (fa tanto figo, ma non è altro che un PC con Kubuntu) WengoPhone, programma del progetto OpenWengo e ho detto ad un mio amico che se avesse messo anche lui un programma simile avremmo potuto parlarci. Lui mi ha risposto (testuali parole) “…ma perchè skype nn va + bene?”. Domanda legittima: già in precedenza avevamo parlato con Skype. Risposta: Skype non è mai andato bene. Perchè? No, non solo perchè tratta male i poveri utenti Linux con versioni menomate delle parenti per Windows e Mac, ma anche e soprattutto per altri motivi.

Uno strumento caro a Moggi...

Cercando su google si trova una bella spiegazione di Enrico Rubboli, che potete trovare qui, sul perchè non bisogna utilizzare Skype. La spiegazione di Rubboli tuttavia non mi aggradava, non è abbastanza catastrofica, quindi ne ho cercate altre. Sembra che nessun altro che parli italiano si sia posto il problema. Ho continuato a cercare… insomma per farla breve ho trovato un bell’articolo in spagnolo tradotto in inglese. Stanotte non riuscivo a dormire quindi mi sono improvvisato traduttore e ho tradotto la versione inglese in italiano per voi.

Il mio inglese non è il massimo: quello che non ho studiato a scuola. Se ci sono errori (su un paio di cose non sono tanto sicuro) avvisatemi pure nei commenti.

Questo è un blog sul FOSS quindi non dovrei parlare troppo di programmi proprietari.
L’unico problema non è tanto che Skype sia proprietario (sebbene lo sia), la vera questione è che usa un protocollo chiuso e proprietario. Ora, cosa significa questo? Significa che gli utenti di Skype possono comunicare solo con… beh, gli altri utenti Skype.

Qual’è la fregatura?
Prova ad applicare questo concetto alle vere compagnie telefoniche, diciamo che tu sei un utente Verizon e vuoi chiamare un amico che è utente di un’altra compagnia diversa da Verizon, cosa succederebbe? Il tuo amico dovrebbe comprare un telefono speciale da Verizon o diventare un loro utente per poter comunicare con te. Irritante vero?
Nel mondo del software, programmi che usano standard liberi e aperti come SIP possono comunicare con programmi diversi, questo è impossibile con Skype.

Che importa? Scaricare Skype non mi costa niente!
Magari per ora hai ragione ma cosa succederebbe se Skype avesse quasi tutti gli utenti VoIP e tutti i telefoni VoIP fossero compatibili solo con Skype? Skype potrebbe decidere di far pagare troppo per la licenza del proprio hardware e trasformare il programma gratuito che conosciamo oggi in un servizio a pagamento!
Questo viene chiamato Vendor lock-in, è una pratica comune fra i produttori di software. Esso consiste nell’ingannare gli utenti fornendo un servizio gratuito per poi far pagare prezzi ingiusti una volta che questo è diventato uno standard perchè è più faticoso abbandonare uno standard di fatto vedi questo articolo di wikipedia sul problema (il Vendor lock-in è quello che fa Microsoft con le sue API e Franhofer con l’MP3).
Soprattutto lasciare i mezzi di comunicazione nelle mani di un solo ente è anti-democratico specialmente quando questo ente usa un protocollo segreto che può essere controllato solo dall’ente stesso (una compagnia guidata dal profitto). Sei daccordo col perdere la tua libertà e la tua privacy per un po’ di comodità data da Skype? La tua libertà vale così poco?

Che importa? Semplicemente smetto di usare Skype e inizio ad utilizzare un’alternativa gratuita!
Guarda cos’è successo nel mondo dell’ufficio. OpenOffice e GNU/Linux sono liberi e gratuiti e nessuno sta cambiando o per lo meno il cambiamento è molto lento. Questo perchè? Cambiare tecnologia nelle aziende è costoso specialmente quando avviene nell’hardware (pensa a tutti quei telefoni compatibili con Skype in cui ha investito il tuo capo…). Quindi usare Skype ora è come prendere una dipendenza da una brutta droga, sarà duro e faticoso smettere di usarlo anche se il venditore deciderà di imporrti prezzi ingiusti. Usare Skype ora sta mettendo il tuo futuro nelle mani di Ebay Inc e Skype Corp.

Ok sono piuttosto convinto 🙂 Come posso evitare tutto questo?
Semplicemente non usare Skype o smetti di usarlo ORA. Ci sono molte alternative che usano protocolli standard come SIP e AIX. Parla ai tuoi amici delle alternative. Questo è un blog sulle alternative Free e Open Source quindi io ti parlo di questa alternativa.

Spero che quest’articolo ti aiuterà ad affrontare il passaggio al mondo libero del VoIP 🙂

Qui il testo originale in spagnolo e qui quello in inglese che ho tradotto io.


Ora se volete parlarmi non cercatemi su skype. 🙂

P.S. L’autore dell’articolo originale non ha lasciato nel suo blog un recapito a cui contattarlo, quindi mi sa che verrà a conoscenza di questa traduzione solo se il suo blog supporta il track-back. Non me ne voglia. Ho commentato l’articolo originale (in un inglese zoppicante) per avvertire l’autore della traduzione. Qui le cose si fanno per bene… o quasi.

Video su FOSS

Posted in Free and Open Source Software,RikyM di RikyM su luglio 22, 2007

Qualche giorno fa il blog TuxLinux ha pubblicizzato un video pubblicato dalla TV on-line Arcoiris. Il video spiega in termini poco approfonditi, ma (quasi) mai inesatti il mondo del FOSS, concentrandosi su GNU, Linux e Ubuntu. Non ci sono tecnicismi o approfondimenti, per questo lo consiglio a chi non ha idea di cosa siano FOSS, FSF, GNU, Linux et cetera. Chi invece sa già qualcosa non troverà nulla di nuovo, ma il video è ben fatto e ve lo consiglio lo stesso.

Ovviamente non basta vedere il video per poter dire di conoscere il mondo del Free and Open Source Software, ma è un buon punto di partenza per chiarire un po’ le idee, fugare qualche dubbio e magari superare qualche paura.

Dove trovare il video
Potete trovare il video a questa pagina. Per vederlo scegliete il formato dall’apposita sezione (vedi immagine). Per scaricarlo in Xvid o in Alta risoluzione, dopo aver selezionato il formato seguite le istruzioni (vedi immagine).

Licenza
Il video è rilasciato sotto licenza Creative commons. Seguite il link per sapere cosa vuol dire.

Scaricare il video da shell
Per chi usa Linux, o in generale chi usa una shell bash è possibile scaricare il file col comando wget.

Per file .ram: wget http://movies9.arcoiris.tv/movies/video_blog_p/proprieta_intellettuale_004_big.ram
Per file .wmv: wget http://movies9.arcoiris.tv/movies/video_blog_p/proprieta_intellettuale_004_big.wmv
Per file .mp3: wget http://movies9.arcoiris.tv/movies/video_blog_p/proprieta_intellettuale_004.mp3
Per file .avi: wget http://bigmovies9.arcoiris.tv/video_blog_p/proprieta_intellettuale_004.avi
Per file .mpeg: wget http://bigmovies9.arcoiris.tv/video_blog_p/proprieta_intellettuale_004.mpg

Ringraziamenti
Un grazie ad H4TtoRy per avermi fatto conoscere il video e Arcoiris con ques’intervento. Colgo l’occasione per chiedere a tutta la combriccola se posso inserire TuxLinux nel mio blogroll.

Le mie alternative

Posted in Free and Open Source Software,I miei pensieri,RikyM di RikyM su giugno 15, 2007

Per i profani, per quelli per cui computer=Windows, il mondo di Linux desta curiosità. È un mondo sconosciuto, ci si aspetta quasi di trovare boschi incantati dove gli gnomi vivono in armonia con la natura e dove i draghi esistono ancora, dove i pinguini e gli gnu regnano sovrani.

Visto che ogni profano che si rispetti ha quel famoso amico che è bravo a risolvere tutti i casini che combina con Windows e che magari quell’amico usa Linux, arriva sempre (sempre) il momento in cui la curiosità vince la pigrizia (che riprenderà presto il controllo) e in cui viene posta la domanda da un milione di euro: cos’è Linux?

Ora, spiegare cos’è Linux a qualcuno che non sa cosa sia un sistema operativo, e quindi figuriamoci un kernel, è dura. Come fare allora? Semplice, si tira fuori la solita risposta pronta, la si lascia un paio di minuti nel microonde e la si serve. Conciliare la risposta pronta, cioè la storia della cicogna, con Linux tuttavia può essere difficoltoso e allora ecco che arriva la solita definizione semplice, chiara ed errata: Linux è un sistema operativo alternativo.

Tralasciamo la differenza tra OS e kernel per concentrarci sul secondo errore: la parola alternativo. Questa è una definizione inesatta che viene associata a molti programmi: Firefox e Opera sono per esempio etichettati come alternative ad Internet Explorer.

Sul perchè si dica che questi sono programmi alternativi non è difficile dare risposta: di fatto Microsoft detiene il monopolio nel mercato dei software e i suoi programmi si sono imposti come standard.

Bisogna a questo punto però ricordare che Linux non è nato per fare concorrenza a Microsoft, ma per hobby. Nonostante là fuori sia pieno di utenti che cercano dei modi per convertire più utenti Microsoft possibili in utenti Linux ciò non è concepibile: come dice giustamente Dominic Humphries Linux non è Windows! Hanno scopi differenti e sono rivolti a differenti utenti.

Non togliamo quindi l’identità e la dignità ai programmi definendoli alternativi. Linux è un kernel, Firefox è un broswer e sono quel che sono indipendentemente da Windows o Internet Explorer.